Il Salario minimo in Italia: Una prospettiva sui diritti dei lavoratori
Il salario minimo rappresenta un tema centrale nel panorama del lavoro, in quanto influisce direttamente sul benessere dei lavoratori e sulla riduzione delle disuguaglianze sociali.
La riforma Cartabia nel contesto del diritto del lavoro: impatti e implicazioni
La Riforma Cartabia modifica significativamente il sistema giudiziario italiano. Questa riforma non ha riguardato solo l'ambito della giustizia civile e penale, ma ha avuto anche ripercussioni sul diritto del lavoro.
Il gratuito patrocinio: un'opportunità per l'accesso alla giustizia
Il gratuito patrocinio, noto anche come patrocinio a spese dello Stato, è un meccanismo che mira a garantire l'accesso alla giustizia per tutti, indipendentemente dalle proprie possibilità economiche.
Il preavviso è un elemento fondamentale nelle relazioni tra lavoratore e datore di lavoro, poiché regola il termine di preavviso necessario da rispettare quando si intende porre fine al rapporto di lavoro.
Quali sono le forme di tutele in favore degli operatori sanitari contagiati dal Covid-19 e quali sono le conseguenze in termini di risarcimento del danno del datore di lavoro previsti dall’ordinamento giuridico?
Come noto, il DPCM 26 aprile 2020 ha previsto la sospensione dell’attività per le imprese che non rispettano i protocolli di sicurezza anti Covid-19, la cui osservanza risulta essenziale anche per ridurre la responsabilità delle imprese e dei loro amministratori...
La normativa di contenimento che si è succeduta dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ha posto l’attenzione dei lavoratori e delle aziende sulle modalità di svolgimento del lavoro a distanza ed in particolare sul lavoro agile...
Al fine di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, una delle misure adottate dal Governo in campo lavorativo è stata quella di agevolare l’utilizzo dello smart working; la cui possibilità di continuare a svolgere l’attività lavorativa a distanza ha rappresentato una risposta valida al contenimento delle ripercussioni economiche che l’emergenza sanitaria ha causato...
Il telelavoro in Italia, finora, è stato poco utilizzato, ma l'emergenza Coronavirus sta facendo conoscere a molte nuove imprese e relativi dipendenti i vantaggi di questa pratica, destinata a rivoluzionare in meglio il futuro. Il telelavoro è una pratica niente affatto nuova, ma che in Italia stenta a decollare, per quanto sia anche da noi in forte crescita: essa consiste nella possibilità per il dipendente di lavorare da casa, senza recarsi in azienda, gestendo il lavoro da remoto, vale a dire tramite PC, portatile, smartphone, tablet, etc. A dirla tutta, oggi si parla più che altro di “smart working”, letteralmente “lavoro furbo o scaltro”, in quanto non è nemmeno detto che il dipendente debba restare a casa, potendo benissimo lavorare da qualsiasi altra postazione che gli risulti comoda e compatibile con l’attività svolta.
Nella corrente situazione emergenziale, il Governo con il D.L. n 18/2020, il c.d. “Cura Italia”, ha introdotto misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese. Al fine di tutelare la stabilità dei rapporti di lavoro fortemente gravati da tale situazione, il decreto prevede all’art. 46 un divieto temporaneo di effettuare licenziamenti di tipo economico dal 17 marzo 2020 al 15 maggio 2020.
Il D.L. 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. “decreto Cura Italia”), reca anche molteplici misure a sostegno del lavoro (artt.19-48), di cui la presente nota propone una sintesi limitata ai lavoratori del settore privato. L’efficacia delle misure è condizionata da procedure snellite ma che richiedono ancora la consultazione dei sindacati, l’intervento delle Regioni e le istruzioni dell’Inps in relazione agli ammortizzatori sociali e dall’assenza di automatismi per le misure di sostegno, generalmente con fondi limitati e in attesa di regole operative.
Il lavoro al tempo del Covid-19: sospensione del lavoro, assenze e retribuzione, ecco cosa prevede la legge
Il cosiddetto “Codice dei Contratti di lavoro” introdotto dal D.Lgs. n. 81/2015 ha inciso su molte tipologie contrattuali.
Il Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81 introduce la nuova disciplina organica dei contratti di lavoro. Una delle principali e attese novità è rappresentata dall’abrogazione del contratto a progetto.
Il decreto sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti è il primo provvedimento attuativo della delega contenuta nella legge 10 dicembre 2014, n. 183 (cd. Jobs Act). Presupposto di tale riforma è che la stabilità non è solo un interesse del lavoratore, ma anche dell’impresa, che decide di investire sulle proprie maestranze, considerandole non mero elemento di costo, ma fattore decisivo per la competitività. Riassumiamo dunque i contenuti del D. Lgs. del 04 marzo 2015 n. 23, in attuazione della Legge 10 dicembre 2014, n. 183
Il 4 settembre 2015 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva gli ultimi decreti legislativi che portano a compimento il lungo e complesso processo di attuazione del Jobs Act.